Un “cane” robot in dotazione ai Carabinieri: cosa è in grado di fare “Saetta”

L’Arma dei carabinieri da oggi si è dotata del suo primo cane robot, novità assoluta per l’Italia e per le sue forze di polizia, con l’obiettivo di garantire gli standard di sicurezza del personale operante migliorandone l’efficacia operativa. È stato chiamato "Saetta", rievocando il simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento, con la tradizionale livrea blu e rossa dei carabinieri, sarà assegnato inizialmente al Nucleo Artificieri di Roma. Controllato da un tablet a distanza (fino a 150 metri), potrà muoversi anche su terreni impervi e non percorribili dai normali veicoli ruotati o cingolati. Potrà mappare luoghi e con l’ausilio del cane robot sarà possibile effettuare rischiose attività di ricognizione espletando così compiti anti-sabotaggio in luogo dei militari specializzati, sfruttando le sue spiccate capacità di mobilità come quelle di salire e scendere da rampe di scale, aprire autonomamente porte e rimuovere ostacoli.