Un vero Papa potrebbe mai pronunciare quei termini di fronte ai suoi vescovi?

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"C’è già troppa #frociaggine". Questa volgare, offensiva e inqualificabile esternazione è stata fatta in questi giorni non da un bullo di quartiere o da un odiatore seriale tra i tanti che popolano la variegata rete dell’internet. No, la dichiarazione proviene direttamente dalla bocca di Bergoglio che l’ha partorita, per così dire, in un incontro a porte chiuse. L’affermazione è stata subito diffusa dai principali quotidiani, con un certo imbarazzo da che sono soliti celebrare #Bergoglio come punto di riferimento delle nuove politiche arcobaleniche di completamento del nuovo ordine mondiale liberal progressista. Ebbene, con questa oscena dichiarazione, il teologo del nulla Bergoglio ha esortato i vescovi italiani a non ammettere seminaristi omosessuali. Come andiamo ripetendo ormai da anni, il problema Bergoglio risulta intrinsecamente duplice.

Per un verso, Bergoglio non è il Papa, dacché la sua elezione nel #2013 risulta invalida. Infatti, come ho provato a sottolineare nel mio studio la fine del cristianesimo, #Ratzinger rinunziò al #Ministerium ma mai al Munus e dunque rimase Papa in sede impedita fino alla sua dipartita nel 2022. D’altro canto sappiamo bene che Ratzinger anche dopo il 2013 seguitò a vestirsi da Papa e a firmarsi Benedetto XVI, lasciando intendere sia pure in maniera obliqua che l’unico Papa era lui. Per un altro verso, Bergoglio, oltre a non essere il #Papa, per le ragioni a cui si è fatto cenno poc’anzi, sostiene posizioni platealmente incompatibili con la dottrina cristiana e non di rado prossimi all’eresia. Le due questioni che abbiamo sollevato, Bergoglio non è il Papa e Bergoglio sostiene posizioni incompatibili con la dottrina cristiana, coesistono nella figura di Bergoglio ma chiedono di essere analizzate separatamente.

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