“Uno spettro si aggira sull’Europa, lo spettro del nazismo”

Lavrov al congresso costitutivo del movimento internazionale russofilo

"Non siamo mai – mai! – amici con qualcuno contro qualcun altro. Guardate ora al periodo contemporaneo di cruenta guerra ibrida. Noi non costringiamo nessuno ad assumere una posizione piuttosto che un’altra. I Paesi del Sud globale, la maggioranza mondiale sono in grado di trarre da soli le loro deduzioni. Siamo tutti adulti, vediamo di non rapportarci gli uni agli altri dall’alto in basso, come fanno invece i nostri colleghi occidentali, esigendo pubblicamente da chiunque senza distinzione, compresi i Paesi che rappresentano grandi civiltà antichissime, che eseguano i loro ordini. Ecco dov’è la differenza tra ciò in cui sta degenerando la civiltà occidentale, posseduta dalla propria magnificenza ed esclusività, e che davvero ora sta combattendo non per la vita, ma per la morte, per preservare o trattenere a tutti i costi il proprio predominio sfuggente sull’arena mondiale. Questa passione e brama di egemonia ha attraversato tutta la storia dell’Occidente per lunghi secoli, ed è comprensibile che ora sia difficile riconoscere la nuova realtà ed il corso oggettivo della storia, ma bisognerà farlo, perché la storia oggettiva riflette la posizione della stragrande maggioranza della popolazione della Terra al di fuori del “miliardo d’oro”, ma persino al suo interno, come possiamo constatare nell’ambito dell’evento odierno, c’è tanta gente che si rende conto perfettamente della perniciosità del percorso a cui tentano di spingere l’umanità coloro che oggi dirigono il mondo occidentale, che lo hanno costruito sotto la propria direzione.
Sappiamo tutti, poiché viene annunciato pubblicamente, che gli Stati Uniti, o meglio, gli anglosassoni, cominciamo a chiamare le cose col loro nome, hanno preso le redini nelle proprie mani, e dicono senza alcuna remora: l’Europa deve scordarsi di una sua autonomia strategica, dovrete fare quel che noi abbiamo stabilito. Indubbiamente, in questa situazione una gran quantità di europei, quelli che sono stati educati con le tradizioni dei classici del nostro enorme continente comune, non vuole rinunciare alle conquiste della nostra cultura e storia congiunte, alla lotta per quei diritti che davvero sono necessari alla gente che popola il nostro pianeta, compreso il già citato nostro enorme continente euroasiatico comune.
Certo, ovunque viviate, ovunque lavoriate, in Europa, in Africa, in Asia, in America Latina, tutti voi – tut-ti noi – siamo uniti dal senso di simpatia per questa nostra storia congiunta, per le nostre tradizioni rus-se che si incarnano nella cultura, nella lingua di Puškin, Tolstoj, Achmatova, Čechov. Il fatto che siate venuti a Mosca in un periodo così teso merita indubbiamente il rispetto più profondo. Oggi è davvero un atto di coraggio. E’ proprio così che simili eventi interpretano i leader del mondo occidentale, come una sfida all’egemonia e non solo all’ordine mondiale, che loro cercano di rendere nuovamente unilaterale, ma a quei valori che sempre loro cercano di inculcare con violenza e rozzezza nella vita quotidiana dei loro Paesi e delle loro società, addirittura opponendo un rifiuto al diritto delle famiglie in determinate situazioni di educare i propri figli, e voi lo sapete moltissimo.
Ovviamente, la guerra ibrida, che è stata preparata per lunghi anni, e che ora è scatenata contro la Rus-sia, ha per obiettivo, ed anche di questo si parla apertamente, di demonizzare il nostro Paese al cospetto della comunità mondiale, accusarlo di ogni peccato mortale, che sia la fame provocata dalle azioni egoistiche neocoloniali dell’Occidente all’inizio della pandemia di incetta d’ogni genere alimenta-re disponibile sul mercato, che ha portato alla seria carestia in tutta una serie di Paesi più poveri, e di questo, tanto per cambiare, viene accusata anche stavolta la Federazione Russa, sia quel che accade sul mercato energetico, dove la Russia viene accusata di quei guai di cui patisce innanzitutto la comunità europea, con un incremento più che triplicato dei prezzi dell’energia elettrica e del gas.
Siamo accusati direttamente, ed Ursula Von Der Leyen, in visita recentemente a Washington, ha detto apertamente, con gran sincerità, al presidente Biden “grazie per averci liberati dalla dipendenza dalle risorse energetiche russe”. Tuttavia, come ho già detto, tale ringraziamento va analizzato alla luce dell’aumento delle spese per il fabbisogno energetico di oltre tre volte. Come avete sentito, Berrol, capo dell’agenzia energetica internazionale, ha affermato che l’energia costerà cara a lungo, e questo inciderà notevolmente sulla concorrenzialità dell’Unione Europea e dell’Europa come tale."
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